Lo studio della Dott.ssa Nicoletta Loi, specializzata in otorinolaringoiatria, si trova a Cagliari in Via Gerolamo Pitzolo n. 26. La Dott.ssa ha maturato una consolidata esperienza nel campo della Malattia di Ménière.
Che cos’è la Malattia di Ménière?
La Malattia di Ménière è una patologia dell’orecchio interno. Si caratterizza per l’accumulo di endolinfa all’interno del labirinto e la conseguente alterazione del segnale nervoso tra orecchio e cervello. Le principali conseguenze sono: episodi di vertigine (l’ambiente sembra ruotare intorno al paziente), ipoacusia fluttuante (perdita dell’udito), acufeni (percezione di fischi), spesso nausea e vomito.
Questi sintomi si presentano come “crisi” episodiche che possono durare da 20 minuti fino anche a 24 ore. La Malattia di Ménière può colpire chiunque e insorgere a qualunque età, ma i soggetti più colpiti sono i maschi tra i 40 e i 60 anni. Nel corso degli anni, il ripetersi di queste manifestazioni determina un peggioramento dello stato di salute generale del paziente. Ad esempio la minor capacità uditiva può essere permanente, arrivando perfino alla sordità completa.
Quali sono le cause?
Sebbene vi sia ancora molto da scoprire circa i fattori scatenanti la Malattia di Ménière, è ormai assodato che essa si origina per l’accumulo di endolinfa (idrope) negli spazi endolinfatici del labirinto. Esso determina una dilatazione delle strutture che la contengono: labirinto e coclea.
Tra le possibili cause si annoverano:
- predisposizione genetica;
- fattori vascolari;
- anomalie del sistema immunitario;
- infezioni dell’orecchio interno o delle vie aeree superiori;
- traumi cranici.
Quali sono i sintomi?
In una prima fase della malattia, i sintomi si manifestano come attacchi transitori ed episodici che possono durare da 20 minuti a diverse ore. Hanno spesso un inizio acuto e improvviso e, di solito, colpiscono un orecchio soltanto.
I principali sintomi della Malattia di Ménière sono i seguenti:
- ipoacusia: perdita dell’udito da parte dell’orecchio interessato, all’inizio fluttuante e in seguito persistente;
- vertigini, solitamente intense e di tipo oggettivo;
- nausea e vomito, a cui seguono sudorazione fredda e ipotensione arteriosa;
- acufeni: “fischi” percepiti nell’orecchio;
- ovattamento e tensione auricolare: il cosiddetto “fullness” degli autori anglosassoni.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi della Malattia di Ménière viene effettuata su base clinica: la combinazione simultanea di perdite uditive neurosensoriale sulle frequenze medio-gravi, vertigini episodiche, ovattamento auricolare fluttuante e tinnito è caratteristica.
All’esame obiettivo durante un attacco acuto, il paziente presenta nistagmo e cade verso il lato colpito. Le altre prove vestibolari spontanee evidenzieranno deviazioni segmentario toniche verso il lato malato; le prove caloriche evidenziano l’ipofunzione del labirinto interessato.
I potenziali evocati uditivi troncoencefalici e l’RMN encefalo vengono utilizzati per la diagnosi differenziale di altre patologie delle vie uditive centrali.
Come si cura?
Non esiste una terapia specifica per la Malattia di Ménière. Tuttavia, si possono attenuare determinati sintomi della malattia.
Il trattamento e la prevenzione degli attacchi di vertigine e di nausea sono tra le procedure terapeutiche più adottate. Infatti il sintomo più invalidante della Malattia di Ménière è la vertigine. Farmaci su prescrizione medica, come alcune benzodiazepine, la betaistina e alcuni antistaminici di vecchia generazione possono alleviare la vertigine e ridurne la durata. Utile la metoclopramide per la nausea.
Una dieta povera di sale e l’assunzione di diuretici controllano la sintomatologia riducendo la ritenzione idrica dell’organismo, con possibili minori volume e pressione del liquido nell’orecchio.
L’iniezione di gentamicina nell’orecchio medio aiuta a controllare le vertigini, ma aumenta significativamente il rischio di perdere l’udito; la gentamicina, infatti, può danneggiare le microscopiche cellule cigliate dell’orecchio interno. Alcuni medici iniettano piuttosto un corticosteroide, che spesso aiuta a ridurre le vertigini senza rischi per l’udito.
La chirurgia può trovare indicazioni quando tutti gli altri trattamenti non sono riusciti ad attenuare le vertigini. Alcune procedure chirurgiche vengono eseguite sul sacco endolinfatico per decomprimerlo.
Come in molte altre patologie, infine, uno stile di vita sano aiuta a prevenire il peggioramento della Malattia di Ménière. Praticare attività fisica e nutrirsi in modo corretto sono due elementi fondamentali a mitigare questa patologia.