Lo studio della Dott.ssa Nicoletta Loi, specializzata in otorinolaringoiatria, si trova a Cagliari in Via Gerolamo Pitzolo n. 26. La Dott.ssa ha maturato una consolidata esperienza nel campo dell’ipertrofia dei turbinati.
Che cos’è l’ipertrofia dei turbinati?
I turbinati sono delle strutture che si trovano all’interno di ciascuna delle fosse nasali, fondamentali per una corretta respirazione, in quanto svolgono la funzione di depurare, riscaldare e umidificare l’aria inspirata.
La mucosa respiratoria che riveste i turbinati, essendo altamente vascolarizzata, li rende strutture molto sensibili a diversi stimoli (come un’esposizione improvvisa all’aria fredda o calda e secca, una crisi allergica, uno stress emotivo etc.), modificando temporaneamente le proprie dimensioni. È esperienza comune verificare come la respirazione nasale non sia costante nel corso della giornata, ma che si alternino momenti in cui una narice respira meglio dell’altra oppure come in seguito a una repentina esposizione al sole o ai vapori della doccia o all’inalazione di qualche profumo, la respirazione nasale peggiori. Tutte queste sensazioni sono dovute a momenti in cui si sviluppa un’ipertrofia dei turbinati inferiori.
Quando l’aumento di volume dei turbinati inferiori diventa costante nel tempo per cause individuali (allergie, impiego di farmaci, variazioni ormonali) o per cause ambientali (variazioni di temperatura o di umidità) si parla di ipertrofia dei turbinati. Ciò provoca una riduzione dello spazio disponibile per la normale respirazione nasale, rendendola difficoltosa.
Quali sono le cause?
Tra le maggiori cause di ipertrofia dei turbinati rientrano le riniti allergiche (uno stato allergico dovuto alla sensibilizzazione ai più comuni allergeni come peli di animali, acari e pollini) e quelle da iperreattività nasale aspecifica (una forma di rinite non allergica). Altri fattori che possono predisporre al problema sono: le riniti ricorrenti, abuso di decongestionanti nasali, esposizione lavorativa a sostanze chimiche o polveri irritanti e fumo di sigaretta.
I fattori che possono favorire un’ipertrofia dei turbinati stabile nel tempo sono diversi, i principali sono:
- rinite allergica;
- rinite vasomotoria semplice (sindrome da iperattività nasale in seguito a stimoli aspecifici, come freddo e caldo, variazioni di posizione o di umidità, fumo di sigaretta);
- infezioni batteriche o virali;
- inquinamento atmosferico;
- predisposizione familiare;
- utilizzo protratto di spray nasali vasocostrittori.
Quali sono i sintomi?
L’esordio dell’ipertrofia dei turbinati è quasi sempre subdolo, in un primo momento l’ostruzione nasale si verifica in maniera incostante, poi diventa gradualmente persistente.
Il soggetto che soffre di ipertrofia dei turbinati può riferire vari sintomi, tra cui naso chiuso con respirazione orale e secchezza delle fauci, fuoriuscita di materiale sieroso, diminuzione dell’olfatto, prurito nasale e apnee notturne. Spesso, il paziente con tale disturbo reagisce alla sensazione di naso chiuso, utilizzando degli spray vasocostrittori che, a lungo andare, finiscono col peggiorare la situazione.
L’ipertrofia dei turbinati può inoltre provocare i seguenti sintomi:
- rinorrea (ipersecrezione nasale);
- frequenti raffreddori che durano a lungo e guariscono con fatica;
- mal di testa (cefalea);
- dolore alla radice del naso;
- starnutazione;
- riduzione della percezione degli odori (iposmia);
- sangue dal naso (epistassi);
- voce nasale o metallica (rinolalia);
- riduzione dell’udito (ipoacusia);
- tosse secca e stizzosa.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi viene formulata da uno specialista otorinolaringoiatra e consta di un esame obiettivo e di una vasta gamma di indagini strumentali che permettono di aumentare le informazioni a disposizione per un corretto inquadramento diagnostico. In particolare, la valutazione del paziente con sintomi naso-sinusali dovrebbe prevedere:
- rinoscopia anteriore: grazie all’utilizzo di una sorgente luminosa e un dilatatore delle narici (speculum nasale), consente una prima visione della porzione anteriore delle cavità nasali;
- endoscopia nasale: consente una visione globale e angolata dei vari spazi nasali e la registrazione fotografica di tali reperti tramite l’utilizzo di fibre ottiche rigide o flessibili;
- esame citologico nasale: ha lo scopo di identificare le alterazioni microscopiche che accompagnano le patologie nasali mediante lo studio di un campione di cellule. Molto utile nell’inquadramento delle patologie nasali infettive, allergiche e in tutti i casi di ostruzione nasale cronica;
- rinomanometria: consente di effettuare la misurazione del flusso aereo all’interno delle cavità nasali, quindi valuta oggettivamente la funzionalità respiratoria e il grado di ostruzione, permettendo di distinguere le cause funzionali dai fattori anatomici (deviazione del setto nasale);
- screening allergologico: il Prick test, il Rast test e il Prist test sono utili per individuare gli allergeni alimentari e respiratori nel caso in cui si sospetti che l’ipertrofia dipenda da una reazione allergica.
Lo studio delle complicanze dell’ostruzione nasale prolungata (es. poliposi o sinusite) può avvalersi anche di una tomografia computerizzata del distretto rino-sinusale (TC).
Come si cura?
Dopo un’attenta valutazione clinica del paziente e l’accertamento delle cause dei disturbi riferiti, è possibile trattare l’ipertrofia dei turbinati inferiori riducendone le dimensioni e rispristinandone la corretta funzionalità. Non esiste una terapia medica specifica, si utilizza essenzialmente una terapia di tipo sintomatico, volta a limitare la percezione di ostruzione respiratoria e aiutare il paziente a ridurre il corteo sintomatologico associato.
Farmaci: se il problema non persiste da molto tempo, è possibile che le terapie locali con prodotti ad azione antiflogistica possano riportare i turbinati a un corretto funzionamento. La terapia medica consiste principalmente nell’utilizzo ciclico, spesso prolungato, di spray steroidei nasali eventualmente associati ad antistaminici allo scopo di ridurre prurito e starnutazioni. In associazione, come supporto a tali spray topici, molto importanti sono i lavaggi nasali con soluzioni saline preferibilmente ipertoniche.
Terapia chirurgica: viene indicata nei pazienti con ostruzione cronica e persistente, con sintomatologia tale da compromettere la qualità della vita o in quei soggetti che non rispondono a terapia medica. Diverse tecniche chirurgiche sono state utilizzate per gestire l’ipertrofia dei turbinati, queste vanno dai trattamenti tradizionali (come la turbinectomia parziale, mucotomia inferiore o svuotamento sottomucoso) in cui viene asportata una porzione dei turbinati, fino alle recenti tecniche mini-invasive che prevedono l’impiego del laser o di radiofrequenze, con maggiore confort per il paziente e un rapido recupero funzionale nel post-operatorio. Questi interventi vengono effettuati solitamente in anestesia locale.