Lo studio della Dott.ssa Nicoletta Loi, specializzata in otorinolaringoiatria, si trova a Cagliari in Via Gerolamo Pitzolo n. 26. La Dott.ssa ha maturato una consolidata esperienza nel campo dell’abbassamento dell’udito.
Che cos’è l’abbassamento dell’udito?
Il calo dell’udito, tecnicamente definito ipoacusia, si manifesta in seguito a un indebolimento dell’apparato uditivo dovuto a un danno o alla degenerazione di uno o più dei suoi componenti. Tale processo, solitamente, si instaura in modo lento e progressivo, interessando un solo orecchio o entrambi. È una patologia che può comportare una riduzione uditiva lieve, media o grave.
Si stima che sia affetto da ipoacusia circa il 12% della popolazione mondiale.
In base alla sede del danno causante, l’ipoacusia è classificata come:
- trasmissiva: se il danno è localizzato nell’orecchio esterno o nelle strutture trasmissive dell’orecchio medio;
- neurosensoriale: se il danno è localizzato nella coclea o nel nervo acustico;
- mista: se la causa del danno uditivo coinvolge sia l’apparato di trasmissione del suono (orecchio esterno o medio) che quello di trasduzione (coclea) o trasmissione (nervo acustico). Molti dei fenomeni infiammatori o distrofici a carico dell’orecchio medio causano questo tipo di ipoacusia;
- percettiva: se il danno è localizzato a livello delle vie centrali di trasmissione del segnale nervoso.
Quali sono le cause?
Una diminuzione dell’udito può dipendere da svariate cause:
Rumore: una delle principali cause di insorgenza di una perdita uditiva è il rumore. L’ipoacusia può dipendere sia da un’esposizione a sollecitazioni acustiche continue che da brevi esposizioni a sollecitazioni estreme;
Età: con il passare degli anni la capacità uditiva si riduce, quindi è del tutto normale soffrire di una forma di ipoacusia determinata dall’età. Dopo i 50 anni, la normale funzionalità dell’udito inizia a diminuire in entrambe le orecchie, soprattutto a causa del logoramento delle cellule ciliate poste nell’orecchio interno. Tale fenomeno, definito presbiacusia, rimane la principale causa di compromissione dell’udito, interessando circa il 40% della popolazione sopra i 75 anni;
Ereditarietà: l’ipoacusia può anche essere determinata da fattori genetici. Se nella famiglia del paziente si sono già verificati casi di ipoacusia, la probabilità di una trasmissione ereditaria aumenta. Spesso, infatti, è proprio questa la causa dell’ipoacusia nei bambini;
Malattie: è evidente a tutti che le infiammazioni dell’orecchio possano compromettere la funzione dell’udito. È meno noto invece che l’indebolimento dell’udito possa essere scatenato o favorito da determinate malattie (ad esempio la scarlattina, il morbillo e la meningite). Oltre alle patologie di origine virale e batterica, una delle possibili cause è l’otosclerosi, malattia che compromette il movimento degli ossicini (martello, incudine, staffa);
Farmaci, fumo e alcol: è stato dimostrato che anche alcuni farmaci, il consumo eccessivo di alcol e il fumo possano compromettere l’udito e ripercuotersi negativamente sul benessere uditivo;
Cerume: infine, la diminuzione dell’udito è in molti casi da ricondurre a un tappo di cerume che ostruisce il canale uditivo. In questo caso è sufficiente eseguire una pulizia accurata per recuperare pienamente l’udito.
Quali sono i sintomi?
I sintomi dell’ipoacusia sono diversi, fra i più comuni si ricordano:
- difficoltà nel seguire una conversazione, in particolar modo se ci si trova in situazioni in cui è presente un rumore di fondo;
- percezione di alcuni suoni in modo non cristallino, ma ovattato;
- necessità di richiedere all’interlocutore, durante una conversazione, di parlare in modo più scandito e a un tono di voce più alto;
- necessità di alzare il volume della televisione, della radio, ecc.
Altri sintomi, non sempre presenti, sono la sensazione di mancanza di equilibrio, un senso di pressione all’interno dell’orecchio e il tinnito (la percezione di un suono in uno o in entrambe le orecchie, senza la presenza di uno stimolo esterno).
Se nell’adulto è più facile effettuare un controllo sulla capacità uditiva, nel caso di un bambino la questione può essere più complessa. Al di là degli esami effettuati nei primi mesi di vita, i genitori possono richiedere ulteriori valutazioni se notano che, per esempio, il bambino non si spaventa nel caso di rumori di forti oppure non si volta verso una sorgente sonora.
I problemi di udito sono un disturbo serio, che non deve essere sottovalutato; in caso di dubbi è quindi consigliabile rivolgersi immediatamente a un otorinolaringoiatra per una verifica.
Come avviene la diagnosi?
La diagnosi di perdita dell’udito e delle sue cause inizia con una dettagliata anamnesi. Infatti il medico dovrà conoscere la storia clinica del paziente e dei suoi familiari più stretti, verificando la possibilità che il problema sia legato a determinate situazioni.
Una volta esaurita questa fase, il medico procederà con l’esame delle orecchie ed effettuerà alcuni test valutativi. Immancabile è l’otoscopia, un esame che viene effettuato con uno strumento che consente di esaminare sia la membrana timpanica sia il canale uditivo esterno. Con l’otoscopia è possibile verificare l’eventuale presenza di un’ostruzione, di un’infezione all’orecchio medio o a livello del condotto uditivo. Saranno altresì visibili problematiche quali perforazione del timpano, presenza di liquidi purulenti, lesioni di vario tipo, ecc.
Durante la visita specialistica dell’otorinolaringoiatra potranno essere eseguiti test molto più specifici, ad esempio l’impedenzometria e l’audiometria tonale e vocale.
Come si cura?
Se non trattati i problemi di udito possono peggiorare ed è quindi importante non sottovalutarli e rivolgersi con fiducia all’otorinolaringoiatra. L’approccio terapeutico dipende dalla causa e dalla gravità dei sintomi.
Nel caso in cui l’ipoacusia sia dovuta a un accumulo di cerume è possibile risolverla attraverso opportuni lavaggi. In caso di insuccesso sarà opportuno consultare lo specialista e lo stesso vale nel caso in cui il problema sia dovuto alla presenza di un corpo estraneo.
In tutti gli altri casi se il problema non si risolve in breve tempo è necessario chiedere consiglio a un medico per identificarne la causa e, quindi, il rimedio più adatto. Le principali opzioni terapeutiche sono di tipo farmacologico, chirurgico e protesico. Una gran parte delle ipoacusie viene trattata con l’ausilio di apparecchi acustici o di protesi impiantabili. Le terapie farmacologiche sono indicate nel caso di ipoacusie improvvise, in quelle provocate dalle otiti medie e nelle forme neurosensoriali dovute a patologie autoimmuni sistemiche e no. L’opzione chirurgica viene utilizzata nelle ipoacusie provocate da otiti medie di tipo cronico e nei loro esiti, e nelle ipoacusie causate da otosclerosi.