Lo studio della Dott.ssa Nicoletta Loi, specializzata in otorinolaringoiatria, si trova a Cagliari in Via Gerolamo Pitzolo n. 26. La Dott.ssa ha maturato una consolidata esperienza nel campo degli effetti del fumo di tabacco.
Introduzione sul tabacco:
Gli effetti del fumo sul nostro organismo sono di due tipi: quelli a breve termine, legati al momento in cui si fuma, e quelli a lungo termine, che restano latenti per anni e che producono i danni più seri.
Esistono alcune sostanze che vengono definite “psicoattive” poiché provocano delle alterazioni della funzionalità del sistema nervoso (modificano la percezione, l’umore, lo stato emozionale). Queste sostanze sono riconosciute come droghe. Il principale danno a breve termine è proprio la dipendenza da sigaretta.
Le sostanze contenute nel fumo di sigaretta sono davvero tantissime. Tra le sostanze irritanti ricordiamo: acido cianidrico, acroleina, formaldeide e ammoniaca. Esse causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie. Inoltre, l’azione irritante provoca tosse, eccesso di muco, bronchite cronica, enfisema.
Sono note da anni le correlazioni tra il tabagismo e l’insorgenza di carcinomi delle vie aerodigestive superiori, ma non sono solo i tumori a preoccupare poiché gli effetti nocivi del tabacco spaziano in tutto l’ambito della patologia otorinolaringoiatrica.
Ma cosa succede quando si fuma una sigaretta?
La nicotina è una sostanza che passa rapidamente nel sangue e viene assorbita già nella bocca. Agisce prevalentemente sul sistema cardiocircolatorio (cuore e vasi) e sul sistema nervoso.
Il monossido di carbonio arriva fino agli alveoli e di qui passa al sangue dei capillari e, di conseguenza, a tutto l’organismo. Il monossido di carbonio si lega all’emoglobina più facilmente rispetto all’ossigeno, riducendo così la sua quantità disponibile per l’organismo.
Il catrame e le altre sostanze cancerogene sono in grado di provocare la trasformazione tumorale della cellula, attraverso la modificazione del DNA.
Le sostanze irritanti sono responsabili dell’irritazione delle vie respiratorie, con conseguente riduzione delle difese immunitarie e paralisi delle ciglia vibratili. Le cellule di molta parte delle vie respiratorie sono infatti fornite di ciglia vibratili che, con il loro continuo movimento verso l’esterno dell’albero respiratorio, garantiscono la pulizia del sistema stesso. Quando tale meccanismo risulta inefficiente, le particelle inquinanti, i batteri e i virus presenti nell’ambiente, trovano via libera e possono arrivare agli alveoli.
Naso e seni paranasali:
La mucosa respiratoria che riveste le cavità naso-sinusali è ricoperta da uno spesso strato di muco ed è costituita da un epitelio di rivestimento cilindrico, pluriseriato con ciglia vibratili. Nel tessuto connettivo sottostante l’epitelio si trovano numerose cellule tubuloacinose, produttrici di un secreto che trattiene le parti corpuscolate presenti nell’aria inspirata ed esercita un’azione antibatterica.
Il fumo di sigaretta contiene oltre 4000 componenti chimici, molti dei quali, è dimostrato, siano implicati a diverso titolo nei processi di cancerogenesi. Queste sostanze costituiscono un vero e proprio veleno per le ciglia dell’epitelio delle alte vie respiratorie, prima linea di difesa contro agenti patogeni. Senza il loro potere difensivo, batteri e virus hanno maggior opportunità di invadere e infettare i tessuti.
Inoltre, la vasocostrizione indotta dal fumo di tabacco sulla microcircolazione rende, a livello del tessuto mucoso, meno veloce ed efficace la risposta immunitaria, con conseguente maggior suscettibilità da parte del soggetto fumatore a sviluppare patologie infiammatorie acute delle prime vie respiratorie. Il fumo inalato, danneggiando le cellule cigliate, rallenta notevolmente la “clearance muco-ciliare” provocando ristagno di secrezioni ed edema localizzato, in questo modo i fumatori sviluppano difficoltà respiratoria, sintomi di rinosinusite e, nel caso di soggetti allergici, maggior suscettibilità agli allergeni.
Gola:
Quando si parla delle conseguenze del fumo si pensa subito a malattie polmonari come la bronchite cronica, l’enfisema e il cancro ai polmoni. È la bocca tuttavia la prima tappa del fumo nel suo viaggio verso i polmoni ed è infatti tra le zone del corpo che ne subisce i maggiori danni.
È dimostrato, per laringe e faringe, che esiste un rapporto lineare tra il rischio neoplastico da fumo e la quantità di tabacco consumato. Sono importanti sia il tipo di fumo che le modalità di consumo dello stesso. Il fumo di tabacco è certamente coinvolto nella patogenesi di stomatiti, faringiti ipertrofiche o atrofiche, delle laringiti, ma anche nelle lesioni precancerose del cavo orale e del distretto faringo-laringeo. I sintomi di esordio delle patologie flogistiche orofaringee nei fumatori, sono identificabili con la necessità di deglutire frequentemente, con una sensazione di solletico in gola, con un aumento della densità delle secrezioni salivari, specie al mattino.
A livello faringeo, l’aumento dell’attività secretoria delle ghiandole mucipare, indotto dalla cronica stimolazione flogistica, porta a l’istaurarsi del tipico quadro della cosiddetta “faringite catarrale semplice”, la quale può evolvere, per ipertrofia della mucosa, nelle forme croniche ipertrofiche.
Per quanto concerne la laringe, la patologia correlata al fumo più frequentemente descritta è la laringite catarrale cronica, il cui elemento caratterizzante è rappresentato da una iperemia diffusa dell’organo laringeo, più evidente a livello del vestibolo e delle corde vocali. Il riscontro sintomatologico è quello di una disfonia ricorrente, spesso accompagnata da una tosse stizzosa.
Infine, è ormai ben definito il ruolo svolto dal consumo di tabacco nella genesi dei carcinomi orofaringo-laringei. Da un punto di vista clinico, le localizzazioni e le manifestazioni sintomatologiche dei tumori oro-faringo-laringei possono essere variabili e multiformi in base alla localizzazione, alla modalità di accrescimento e all’aggressività biologica. Disfonia, disfagia, dispnea, talora otalgia, possono essere sintomi di esordio a seconda del distretto coinvolto.
Orecchie:
Gli effetti negativi del fumo si manifestano sull’orecchio medio che risente indirettamente delle alterazioni fumoindotte a carico dei distretti nasale e rinofaringeo e sull’orecchio interno, le cui strutture neurorecettoriali risentono delle ripercussioni sistemiche dell’intossicazione tabagica.
Si stima che in Italia circa 64 mila casi di otite media catarrale tra bambini e adolescenti sarebbero dovuti all’esposizione al fumo dei genitori. Numerosi studi epidemiologici hanno rinvenuto una correlazione tra fumo di tabacco e patologia dell’orecchio medio in bambini di età scolare e prescolare; in questi ultimi l’otite media rappresenta una delle più comuni affezioni e l’esposizione a fumo passivo appare essere un fattore di rischio elevato.
Infine per quanto concerne gli effetti del fumo sul deterioramento della funzione uditiva, tra le sostanze notoriamente ototossiche del fumo (ovvero dannose per l’udito e gli organi uditivi), figurano la nicotina e il monossido di carbonio. Tali sostanze influiscono direttamente sul funzionamento dell’orecchio interno perché riducono la capacità di assorbimento dell’ossigeno del corpo. Il minore apporto di ossigeno agli organi uditivi a lungo andare può danneggiare irreparabilmente la coclea nell’orecchio interno.