Lo studio della Dott.ssa Nicoletta Loi, specializzata in otorinolaringoiatria, si trova a Cagliari in Via Gerolamo Pitzolo n. 26.
L’attività sportiva:
La legge italiana impone a chiunque si appresti a iniziare un’attività sportiva qualsiasi di sottoporsi a una visita di idoneità, distinguendo tra quella prevista per l’attività agonistica e quella per l’attività non agonistica.
Viene definita agonistica quella forma di attività sportiva praticata sistematicamente e/o continuativamente soprattutto in forma organizzata dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal Ministero della Pubblica Istruzione relativamente ai Giochi della Gioventù a livello nazionale, per il conseguimento di prestazioni sportive di un certo livello.
La visita medico sportiva ha lo scopo di rilasciare un certificato che attesti l’idoneità del soggetto a praticare un determinato sport a livello agonistico. La visita viene effettuata da un medico specialista in Medicina dello Sport. Per alcuni aspetti particolari, come può essere lo studio dell’apparato uditivo e dell’equilibrio, il medico sportivo si avvale della consulenza di uno specialista in otorinolaringoiatria.
L’attività sportiva subacquea/immersione in apnea:
In Italia è possibile praticare alcuni sport anche a livello professionale, nell’ambito di società sportive o come singoli professionisti tesserati dalle federazioni di competenza. Per quanto riguarda l’attività subacquea, la federazione di riferimento del CONI è la FIPSAS (Federazione Italiana per la Pesca Sportiva e l’Attività Subacquea).
Quando uno sport viene svolto a livello agonistico è necessario il certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica, rilasciato dallo specialista in Medicina dello Sport, cioè da un professionista qualificato nelle attività sanitarie di natura preventiva, curativa, riabilitativa che ha per oggetto la tutela della salute della popolazione sportiva.
In Italia l’attività subacquea è considerata uno sport agonistico. Infatti per partecipare a un’attività subacquea (sia ai corsi che alle immersioni), secondo quanto previsto dai Decreti Ministeriali 18 febbraio 1982 e 23 febbraio 1983, è obbligatorio il certificato medico sportivo agonistico con l’indicazione “per l’attività subacquea”.
Le patologie ORL nell’attività subacquea:
Il barotrauma: è una patologia che deriva da brusche variazioni della pressione esterna, queste possono verificarsi nei voli in aereo e spesso nelle immersioni.
Normalmente la tromba di Eustachio svolge la sua funzione senza problemi, ma in condizioni particolari (come processi infiammatori del naso, forme di otite o patologie specifiche della tuba uditiva) viene a mancare l’equilibrio di pressione. Il soggetto che si trova in volo o in immersione con disfunzione della tromba di Eustachio avverte prima una sensazione di orecchio chiuso, poi dolore.
Nei casi gravi si va oltre il dolore e si può determinare una perforazione della membrana timpanica. Nel caso specifico trattato, se la perforazione si verifica durante un’immersione si tratta di un evento pericoloso. Infatti l’acqua fredda penetrata nella cassa timpanica provoca una violenta vertigine. La vertigine è una sensazione di disorientamento spaziale, che sott’acqua può comportare non pochi problemi. Nei casi più seri si possono verificare anche danni alla coclea, per esempio a causa di rotture della membrana della finestra rotonda con conseguente ipoacusia neurosensoriale cocleare, condizione grave che necessita di trattamento tempestivo.
Il dolore all’orecchio è un segno premonitore importante. Il sub che avverte dolore deve ridurre la pressione esterna, quindi smettere di scendere, fermarsi e risalire.
La visita medica otorinolaringoiatrica è importante per individuare coloro che hanno processi infiammatori a carico delle prime vie aeree e per predisporre terapie preventive finalizzate a risolvere questi problemi.
Le otiti: è necessario fare una distinzione tra diverse tipologie di otiti, infatti la loro identificazione è fondamentale per una corretta impostazione terapeutica.
Tenere a lungo le orecchie immerse in acqua favorisce la macerazione della pelle e riduce la capacità protettiva del cerume: si possono così avere delle infezioni che coinvolgono solo l’orecchio esterno (otite esterna). Questo tipo di otite è caratterizzata da dolore accentuato dalla pressione sul trago, sensazione di ovattamento auricolare e fuoriuscita di pus dall’orecchio.
L’orecchio è esposto anche ad altri tipi di patologie correlate alla pressione elevata. L’orecchio medio è una regione di dimensioni limitate, ma molto delicata, sede della catena degli ossicini (martello incudine e staffa), piena d’aria, completamente separata dal condotto uditivo esterno dalla membrana timpanica e in comunicazione con le vie aeree grazie alla tuba uditiva.
Le sinusiti: nel massiccio facciale si trovano delle camere normalmente piene d’aria: i seni paranasali. Tali strutture sono in comunicazione con le fosse nasali mediante piccole aperture (osti).
Nei soggetti sani, durante le immersioni, la pressione al loro interno riesce facilmente a equilibrarsi con quella delle alte vie aeree senza bisogno di manovre particolari. In casi patologici (ipertrofia dei turbinati, riniti, rinosinusiti) gli osti possono essere bloccati e l’aria rimane intrappolata nei seni causando delle algie.
Inoltre l’aria della bombola non umidificata, gli sbalzi termici e pressori possono favorire processi infiammatori/infettivi che possono a loro volta causare sinusiti.
Le vertigini: come accennato prima, chi pratica attività subacquea può essere soggetto a una forma spiacevole e intensa di vertigine.
L’acqua del mare ha una temperatura di diversi gradi inferiore a quella del corpo. Se le orecchie vengono immerse a una temperatura parecchio diversa tra di loro, si può innescare una vertigine molto intensa, per fortuna autolimitante e della durata di pochi secondi, quasi sempre inferiore al minuto.
Questa particolare condizione si può verificare in presenza di una forma anomala del condotto uditivo esterno (condotto stretto, osteomi, esostosi) che intrappola dell’aria che isola l’orecchio dalla temperatura dell’acqua. Quando, muovendosi, l’aria riesce a uscire, viene sostituita da acqua fredda che abbassa improvvisamente la temperatura dell’orecchio causando la vertigine. Un’altra possibile causa può essere la presenza di cerume che rallenta il passaggio dell’acqua fredda in un orecchio, ma non nell’altro.
Nel caso si verificasse una vertigine è importante tenere gli occhi aperti cercando un riferimento visivo (ad esempio la luce o un compagno) e se fosse possibile aggrapparsi a uno scoglio. È fondamentale cercare di mantenere l’assetto costante e di non muoversi: la crisi vertiginosa può essere tale da non far distinguere il sopra dal sotto. Normalmente la crisi si risolve spontaneamente entro un minuto.
Le faringiti/laringiti: l’aria che si respira dalla bombola non è umidificata, di conseguenza tende a seccare le mucose della gola esponendole a laringiti e faringiti.